
Ho sempre ammirato i musicisti in grado di sostenere un’intera performance acustica di improvvisazione in solo. Bisogna avere una profonda conoscenza del proprio strumento e al tempo stesso il coraggio di esplorare l’ignoto. Avere sempre l’attenzione rivolta al percorso che si sta tracciando per evitare che il risultato sia un mero sfoggio di tecnica o al contrario qualcosa di banale e incompleto.
Il contrabbassista Giovanni Maier mi ha aiutato moltissimo nel cominciare a sviluppare la familiarità necessaria per questo tipo di performance.
Oltre ai suoi insegnamenti gli esempi di artisti quali Peter Evans, Albert Mangelsdorff, Axel Dörner, Steve Lacy sono stati fondamentali.
Inizialmente si è trattato di uno studio sulle possibili tecniche e il loro sviluppo, ho quindi registrato alcuni video. Successivamente, una volta consolidate le tecniche strumentali più comuni, ho lavorato su un concept che ha dato origine al mio primo disco “La Notte” coprodotto da Creative Sources Recordings e Umland Records.
Nel secondo disco l’obiettivo è quello di integrare la ricerca timbrica nei parametri musicali canonici, una sorta di riavvicinamento e riappacificazione con melodia ritmo e armonia. “Ginkgo” è uscito per Setola di Maiale, etichetta del percussionista Stefano Giust.