Con gli esercizi di flessibilità andiamo a memorizzare ed interiorizzare le azioni che compie il nostro corpo per poter suonare un determinato parziale della sequenza degli armonici.
Queste azioni riguardano principalmente l’emissione dell’aria e la resistenza opposta dalle labbra.
Alla base ci sono due tipi di esercizi:
- Flessibilità statica: suonare alternativamente due parziali della serie degli armonici riducendo al minimo indispensabile qualsiasi movimento e mantenendo l’emissione più costante possibile.
Cominciare da una nota e lentamente salire all’armonico successivo operando il minor cambiamento possibile, poi scendere alla nota iniziale sempre con la minima azione corporea. In questo modo si individuano i due settaggi corporei necessari a suonare i due armonici. Attraverso la ripetizione saremo in grado di individuare più velocemente il cambiamento di azione corporea minimo idispensabile ed accelerarlo fino ad ottenere un trillo di labbro.
- Flessibilità estesa: suonare un frammento della serie di armonici (almeno 3 parziali) ascendente e discendente aumentando in modo costante l’emissione ascendendo e sostenendola discendendo (discendendo si continua a soffiare!!).
La velocità dell’aria in emissione aumenta e per salire attraverso la sequenza degli armonici è necessario mantenere le labbra “ferme“. Questo non vuol dire che non si muoveranno, l’azione che svolgeremo per mantenerle ferme comporterà un movimento, ma dobbiamo aver chiaro che non è il movimento delle labbra che fa suonare lo strumento, è l’aria che le fa adattare a farlo suonare. Nella fase discendente l’errore più comune è quello di interrompere l’emissione per scendere all’armonico inferiore. Come nei glissati, in questa fase, è necessario mantenere fluida l’emissione al fine di non interrompere la vibrazione delle labbra. Non devono esserci interruzioni di suono.